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Recensione della Barbera d’Asti DOCG 2020 Maridà di Cantine Povero

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Nel cuore del Piemonte, tra le dolci colline dell’Astigiano, nasce la Barbera d’Asti Maridà di Cantine Povero. Questo vino, frutto di una lunga tradizione vitivinicola e di un’attenta innovazione, rappresenta l’essenza del territorio e la passione di chi lo produce.

Combinazione unica di fattori esclusivi che si fondono per creare un’esperienza degustativa indimenticabile, l‘annata 2020 si distingue per le sue condizioni climatiche favorevoli, che hanno permesso alle uve Barbera di maturare alla perfezione. Il risultato nel calice è un vino che ti conquista al primo sorso.

Premio per i TRE CAVATAPPI di Decanto e come Miglior Vino Gastronomico

Con queste caratteristiche la commissione di decanto non poteva non conferire a questo vino il nostro più prestigioso riconoscimento ovvero i TRE CAVATAPPI di “UNTOLD – Quello che non è ancora stato detto del vino”. Il nostro premio è, infatti, un simbolo di eccellenza nel settore vinicolo poiché indica vini di qualità superiore che si distinguono per caratteristiche uniche e una produzione attenta come nel caso della Barbera d’Asti Maridà di Cantine Povero.

UNTOLD – Quello che non è ancora stato detto del vino” è la prima edizione della nostra guida ai vini d’Italia che propone una narrazione del vino diversa, fuori dagli schemi tradizionali ovvero improntata sulla valutazione per confronto di vini, ottenuti da coltivazioni monovitigno e blend iconici selezionati, che mira a rispondere all’annosa domanda: “Quali sono i vini più rappresentativi di un certo terroir? ”.

Nella nostra guida, al Maridà è stato assegnato anche un premio speciale quale Miglior Vino Gastronomico per la sua versatilità e particolare vocazione all’abbinamento.

Curiosità

Maridà era una donna talmente elegante e intelligente che quando passeggiava nel paese sembrava una donna di città. Anche se tutti rimanevano incantati dal suo fascino e dalla sua bellezza, Maridà non trovò mai marito.

Il territorio della Barbera d’Asti Maridà: Un viaggio tra storia e tradizione

La Barbera d’Asti Maridà è un vino che racconta la storia di un territorio che ha visto nascere e crescere uno dei vitigni più rappresentativi del Piemonte: la Barbera.

Questo vino, prodotto dalle Cantine Povero, è un esempio eccellente di come il terroir influenzi il carattere e la qualità di un vino, rendendolo unico e inconfondibile.

Il territorio dove viene prodotto la Barbera d’Asti Maridà, infatti, è un luogo dove la natura, la storia e l’uomo si incontrano per dare vita a un vino che è molto più di una bevanda: è un simbolo di identità, un patrimonio da preservare e un messaggio di qualità e bellezza.

Zona di Produzione

La zona di produzione si estende principalmente nella provincia di Asti e in alcuni comuni della provincia di Alessandria. Qui, il paesaggio è dominato da colline dolci e sinuose, dove i vigneti si alternano a boschi e campi, creando un mosaico di colori e profumi che cambiano con le stagioni. Il terreno è un elemento chiave per la coltivazione della Barbera, essendo ricco di sabbie e argille calcaree, che conferiscono al vino struttura e complessità.

La Barbera d’Asti, in questi ultimi anni, ha vissuto un percorso di riscatto e evoluzione, passando da essere un vino “del popolo” a un’espressione pura del Piemonte enoico, capace di sfidare i rossi più blasonati. La riscoperta qualitativa ha portato la Barbera d’Asti a diventare un vino imprescindibile per la conoscenza di ciò che il Piemonte vitivinicolo è in grado di esprimere.

Maridà è il risultato di una selezione accurata delle uve, provenienti dalle migliori esposizioni dei vigneti, dove la tradizione si fonde con tecniche moderne di vinificazione. Le pratiche in vigna e in cantina sono rigorose e mirate a esaltare le qualità del vitigno, mantenendo un equilibrio tra frutto ed eleganza.

Le Cantine Povero, situate nel cuore di questo territorio, hanno saputo interpretare e valorizzare il vitigno, creando un vino che non solo delizia il palato, ma racconta anche la storia e la cultura di una terra ricca di tradizioni e passione per il vino. Ogni sorso è un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, un’esperienza sensoriale che connette chi lo degusta con l’anima del Piemonte.

I vigneti

I vigneti, allevati a contro spalliera, con potatura a guyot, si trovano in una zona collinare caratteristica del paesaggio piemontese, dove l’altitudine gioca un ruolo fondamentale per la qualità e per le caratteristiche del vino.

La loro ubicazione è tra i 150 e i 400 metri sul livello del mare con una perfetta combinazione di esposizione solare, ventilazione e variazioni termiche tra giorno e notte: fattori che contribuiscono a sviluppare l’intensità aromatica e la struttura tannica del vino.

L’altitudine, insieme alla composizione del terreno e al microclima specifico della regione, permette alle uve di esprimersi al meglio, dando vita a vini di grande espressività e longevità. La posizione elevata dei vigneti favorisce anche una naturale protezione dalle malattie e dai parassiti riducendo la necessità di interventi chimici e promuovendo pratiche di viticoltura sostenibile.

Pertanto l’altitudine non rappresenta solamente un dato geografico, ma un elemento chiave che, insieme agli altri fattori, contribuisce a definire l’identità e la qualità della Barbera d’Asti Maridà, rendendolo un vino che racchiude in sé l’essenza del suo territorio.

Un viaggio nel tempo: la nascita e l’evoluzione delle Cantine Povero

La storia delle Cantine Povero è un affascinante viaggio attraverso il tempo, che si intreccia con la storia vitivinicola del Piemonte e inizia nel 1837 quando Francesco Povero, acquista un primo vigneto nella regione di Fippiane, nel cuore del Roero, una locazione già allora prediletta per la viticultura.

Dovremo però aspettare più di cento anni per assistere alla nascita delle prime bottiglie a marchio Cantine Povero risalenti al 1964. È in quest’anno che i fratelli Giovanni e Michelino Povero decisero di compiere il passo che avrebbe segnato l’inizio di una nuova era per l’azienda e che gli avrebbe consentito di avere un’espansione significativa sia in termini di produzione che di riconoscimento.

Negli anni successivi, l’azienda ha continuato a crescere e ad innovarsi e nel 1987, Luca, Daniele e Alessio Povero, figli di Giovanni, fondano “Tenuta Laramè“, un corpo unico di 50 ettari di vigneto da cui oggi provengono le uve migliori dell’azienda, vinificate separatamente per produrre vini che rappresentano quanto di meglio si possa offrire.

Con l’arrivo della quarta generazione, Cantine Povero ha intrapreso un percorso di sostenibilità e rispetto per l’ambiente che li ha portati, nel 2012, alla realizzazione di “Cascina Vèngore”, 26 ettari di terreno dedicati alla produzione di cinque vini biologici.

Questo impegno verso l’agricoltura biologica è stato ulteriormente rafforzato dalla conversione biologica di 50 ettari fra Langhe, Monferrato e Roero.

Oggi, Cantine Povero produce un milione e mezzo di bottiglie l’anno, esportate in oltre 40 Paesi in tutto il mondo, pur mantenendo quella filosofia aziendale che da sempre li contraddistingue: una gestione familiare, dove ogni membro si occupa di un settore specifico, mantenendo viva la tradizione e l’attenzione al dettaglio che caratterizzano i vini prodotti.

Il premio come Migliore Cantina del Piemonte

Date le premesse non c’è da meravigliarsi se la commissione di decanto ha ritenuto di assegnare alla Cantine Povero anche il premio quale “Migliore Cantina del Piemonte”.

Questo importante riconoscimento certifica l’attenzione e l’apprezzamento della cantina nella creazione di vini che esprimono al meglio il terroir e la passione della famiglia per l’enologia. Un premio che sottolinea non solo la qualità dei vini prodotti ma anche l’esperienza unica che offre ai visitatori. Raggiungibile con il trasporto pubblico, offre visite solo su appuntamento con degustazione di vini e prodotti tipici, possibilità di soggiornare e di pranzare in agriturismo e di fare un pic-nic in vigna.

Le visite sono svolte sia in Italiano sia in Inglese e comprendono: visita alle vigne, visita alla bottaia, degustazioni di vini in azienda e degustazione prodotti tipici locali.

Dalle vigne alla bottiglia: la magia della cantina

La vinificazione della Barbera d’Asti Maridà avviene in vasche di acciaio inox termocondizionate, dove la temperatura di fermentazione viene mantenuta tra i 26 e i 28°C per un periodo di 8-10 giorni. Questo processo meticoloso assicura la conservazione delle caratteristiche varietali e l’ottenimento di un vino equilibrato e armonioso. Il lungo affinamento in cantina è un ulteriore passaggio che contribuisce a raffinare le qualità del Maridà, permettendogli di sviluppare un bouquet olfattivo e gustativo che incanta i sensi.

Caratteristiche organolettiche della Barbera d’Asti DOCG Maridà 2020

Dal punto di vista organolettico, Maridà si presenta con un colore rosso rubino intenso, impreziosito da lievi riflessi tendenti al granato che ne svelano la nobiltà. Al naso si avverte subito una certa complessità ma anche tanta armonia. Si apre con sensazioni fruttate di frutti di bosco e lamponi e floreali di violetta, alle quale seguono sfumature più complesse di anice e chiodi di garofano fino ad arrivare a sensazioni tostate di caffè.

Il sorso è potente, minerale ma incredibilmente rotondo, complesso e dal bouquet seducente che parte con note di ciliegia sotto spirito e spezie dolci. Il tannino ha una trama fitta e vellutata sorretto da una bella spalla acida che invita a un sorso dopo l’altro grazie anche ad un tocco di dolcezza nel finale.

Alcuni vini delle Cantine Povero

I vini delle Cantine Povero riflettono la ricchezza e la diversità del patrimonio vinicolo piemontese. Tra questi, oltre alla Barbera d’Asti DOCG Maridà è il caso di menzionare:

  • Barbera d’Alba DOC Superiore Garavagna, apprezzato per la sua struttura e intensità, che lo rende un compagno ideale per piatti ricchi e saporiti.
  • Barolo DOCG Priore, un vino che rappresenta l’eccellenza delle Langhe, conosciuto per la sua eleganza e profondità
  • Dafne Bio Piemonte DOC Barbera, un vino biologico che testimonia l’impegno dell’azienda verso pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente.
  • Tenuta Laramè Fippiane Roero Arneis DOCG Metodo Classico Pas Dosé un metodo classico che celebra la storia dell’azienda, invitante e raffinato

In ultimo ma non per ultimo una menzione particolare va fatta al Barbaresco Batù di Cantine Povero: un vino che rappresenta la tradizione e l’eleganza del Piemonte, omaggio alla confraternita laica dei Batù, noti per la loro devozione austera durante le processioni religiose, che nell’annata 2019, durante il Paestum Wine Fest, è stato nominato dalla nostra testata giornalistica il vino rosso dell’anno e del quale potete leggere la recensione completa qui

Il Matrimonio Perfetto: Cibo e Barbera d’Asti Maridà

La Barbera d’Asti Maridà 2020 di Cantine Povero si abbina splendidamente con una varietà di piatti grazie alle sue caratteristiche organolettiche. Servito alla temperatura ideale di 18°C si abbina splendidamente con piatti ricchi e saporiti come arrosti, selvaggina e formaggi stagionati.

Ecco alcune opzioni che potrebbero esaltare le sue caratteristiche:

  • piatti come spaghetti alla bolognese, penne all’arrabbiata o lasagne. L’acidità del Maridà, infatti, bilancia perfettamente la ricchezza dei sughi, rendendolo un abbinamento ideale.
  • carni arrosto come manzo, maiale e agnello. La robustezza del vino completa la tenerezza e la ricchezza delle carni arrosto risultando un abbinamento indovinato.
  • Formaggi come Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e Gouda stagionato si sposano bene con la Barbera d’Asti Maridà, grazie ai sapori intensi di questi formaggi che ben si sposano con la complessità del vino.
  • Risotto ai funghi, pasta ai funghi o funghi portobello grigliati sono ottimi abbinamenti per la Barbera d’Asti Maridà poiché i sapori terrosi e l’umami dei funghi sono esaltati dall’acidità e dalla fruttuosità del vino.

Gli abbinamenti proposti non solo esaltano le qualità del vino, ma creano anche un dialogo gastronomico che celebra la cucina piemontese e, più in generale, quella italiana. Essi sono solo degli esempi e pertanto vi invito a sperimentarne degli altri.

Conclusione

In conclusione, la storia delle Cantine Povero è una storia di passione, dedizione e innovazione, che ha permesso all’azienda di attraversare quasi due secoli mantenendo sempre alti gli standard di qualità e rispetto per la terra che li ha visti nascere.

Con la loro dedizione e passione, Cantine Povero ha dato vita a un vino che non è solo un piacere per il palato ma è anche un omaggio alla terra da cui proviene. Una testimonianza dell’impegno della cantina nel preservare la tradizione vinicola locale e che offre, al contempo, un’esperienza moderna e raffinata. Vi invito, pertanto, a scoprire e apprezzare la bellezza e la complessità di questo vino che rappresenta un viaggio sensoriale che inizia nel vigneto e si conclude nel calice.

Untold

"Untold - Quello che non è ancora stato detto del vino" è la prima edizione della guida ai vini d'Italia di Decanto distribuita in volume cartaceo e App nel 2024.

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Vitigni

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