Recensione del Mille e una Notte 2018 di Donnafugata
Il Mille e una Notte è il rosso top gamma dell’azienda siciliana Donnafugata, di cui abbiamo già recensito il Sedàra 2016, il Chiarandà 2018 e il Sul Vulcano 2016, prodotto nella Sicilia sud-occidentale nella Tenuta di Contessa Entellina.
Il vino Mille e una Notte potrebbe essere definito un Super-Sicilian che condivide con la Toscana molto più di quello che pensiamo: nasce infatti da una collaborazione enologica con Giacomo Tachis, enologo scomparso nel 2016, già ben noto per aver dato la luce a Sassicaia, Solaia e Tignanello.
Tignanello sta alla Toscana, come Mille e una Notte sta alla Sicilia con il Nero d’Avola a ricoprire il ruolo del Sangiovese.
Tachis decide dunque, in linea con i suoi marchi di fabbrica, di congiungere il Nero d’Avola, vitigno autoctono siciliano, a vitigni internazionali quali Petit Verdot e Syrah dando vita a questo vino nel 1995 con l’intento di valorizzare carattere e bouquet del vino.
Indice
Caratteristiche Produttive e Annata
Questo vino di Donnafugata è prodotto nella tenuta di Contessa Entellina ad un’altitudine compresa tra 200 e 400 metri sul livello del mare su suoli franco-argillosi a reazione sub-alcalina ricchi di nutrienti e calcare in condizioni pedoclimatiche contraddistinte da inverni miti ed estati ventilate con forti escursioni termiche giorno-notte.
In vigna è allevato con una densità di impianto di 5.500 ceppi per ettaro con rese di circa 40-50 quintali per ettaro.
L’annata 2018 è stata contraddistinta da piogge sopra le media stagionale per lo più distribuite in primavera.
Una volta vendemmiate le uve (fine agosto per il Syrah, inizio settembre per Nero d’Avola e Petit Verdot) il mosto ha sostato in acciaio con macerazione sulle bucce per circa 14 giorni. A questo periodo si è susseguito un affinamento di 13-14 mesi in barriques di rovere francese nuove e 24 mesi in bottiglia.
L’etichetta del ‘Mille e una Notte’
Coeremente con gli altri vini di Donnafugata, lo storytelling Mille e una Notte è corroborato da fortissimi richiami storici.
L’etichetta, infatti, omaggia il palazzo dove si rifugiò la regina Maria Carolina in fuga da Napoli, nonché la
casa preferita dello scrittore Tomasi di Lampedusa a Santa Margherita Belice.
La fondatrice di Donnafugata, Gabriella Anca Rallo, insieme al marito Giacomo decide di fermare il tempo per immortalare questa immagine in un cielo da “Mille e una Notte” in una ibridazione tra culture e iconografie tipica della trinacria.
Recensione del Sicilia Rosso DOC ‘Mille e una Notte’ 2018
Il Mille e una Notte, coerentemente con i toni cupi dell’etichetta, si presenta di un colore rosso rubino impenetrabile.
All’olfatto si apre in un bouquet di more e ciliegie in confettura, arricchite da un gusto intimista e avvolgente di cannella e vaniglia in stick con nuances di erbe aromatiche che arricchiscono ed equilibrano il bouquet.
Al gusto ci aspetteremmo un equilibrio che strizzi l’occhio alle morbidezze e invece a farla da padrona è una scoppiettante mineralità che riempie di personalità la beva e sembra far sfavillare il cielo stellato.
La freschezza di questo vino, che vede emergere anche il carattere sanguigno del Syrah, è finemente mitigata da una trama tannica e polialcolica soffice senza però sfociare in un appiattimento da barrique.
I sentori di erbe aromatiche, già evidenti al naso, chiudono l’assaggio in un piacevole retrogusto amarognolo dalle connotazioni tostate, erbacee e quasi luppolate.
Restiamo profondamente soddisfatti di questo vino, che crediamo riesca nell’impresa di fare emergere l’identità del Nero d’Avola pur prendendone da essa le distanze.
Abbiamo assaggiato il Mille e una Notte 2018 in abbinamento a un polpettone ripieno avvolto nello speck con contorno di patate al forno e lo rifaremmo altre “mille” volte.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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Un gran bel calice di nettare a mio avviso sublime