Fiano di Avellino e Greco di Tufo diventano “Riserva”: rivoluzione per i due grandi bianchi irpini
Grandi novità per i due celebri bianchi irpini.
Infatti, nella Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre 2020 sono stati pubblicati i decreti del 13 ottobre 2020 con cui il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha approvato le modifiche ordinarie ai disciplinari di produzione dei vini a DOCG “Greco di Tufo” e “Fiano di Avellino”.
Tra le modifiche apportate ai disciplinari, quella che desta maggiore attenzione è l’introduzione per i due bianchi di pregio irpini della categoria “Riserva”.
Hanno trovato accoglimento le richieste portate avanti dal Consorzio di tutela vini d’Irpinia, volte ad eliminare l’aggettivo “bianco” dopo il nome della denominazione, vista la grande notorietà raggiunta sul mercato dai rispettivi vitigni, ed inserire, quindi, le nuove categorie “Riserva” per entrambe le DOCG.
Per quanto riguarda il Greco di Tufo DOCG è stato chiesto anche l’inserimento della nuova tipologia “Greco di Tufo Spumante Riserva”, che, come anche la versione non-riserva, sarà ottenuto ricorrendo esclusivamente alla pratica della rifermentazione in bottiglia secondo il Metodo Classico.
Le novità del disciplinare Greco di Tufo e Fiano di Avellino DOCG
Dopo questo provvedimento l’Irpinia vede le DOCG Fiano di Avellino e Greco di Tufo arricchirsi di ulteriori 3 tipologie.
Riepiloghiamo di seguito le tipologie di Fiano di Avellino e Greco di Tufo con le relative caratteristiche distintive:
- Fiano di Avellino
- Fiano di Avellino Riserva
- Greco di Tufo
- Greco di Tufo Riserva
- Greco di Tufo Spumante
- Greco di Tufo Spumante Riserva
Fiano di Avellino e Greco di Tufo DOCG per potersi fregiare dell’appellativo Riserva dovranno effettuare un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno 12 mesi;
Inoltre, gli stessi dovranno possedere un titolo alcolometrico volumico totale minimo ed un estratto non riduttore minimo maggiori delle versioni non-riserva.
Il Greco di Tufo Spumante Riserva affinerà obbligatoriamente 36 mesi sui lieviti, mentre la versione non-riserva soltanto 18 mesi.
Per saperne di più alleghiamo il comunicato della Gazzetta Ufficiale.
Come cambia il panorama dei vini bianchi irpini
Provvedimenti importanti, che segnano un punto di svolta anche in tema di marketing. Ne è convinto Francesco Acampora, presidente di Coldiretti Avellino che sottolinea come “queste modifiche spingeranno la qualità della produzione, sostenendo il marketing delle aziende vitivinicole e rafforzando il racconto del terroir d’Irpinia“.
Modiche che rappresentano l’approdo di un percorso iniziato tre anni fa, con la richiesta da parte del Consorzio di tutela Vini d’Irpinia, il quale “auspica che questo primo obiettivo, in uno con gli sforzi che gli operatori irpini compiono quotidianamente a sostegno e nel nome del prestigio delle nostre produzioni, contribuisca ad accrescere la reputazione e il valore dei vini d’Irpinia, soprattutto in un momento così delicato e incerto“.
Novità che, senz’altro, destano notevole curiosità anche nei consumatori.
Quello che non è ancora stato detto del vino
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