I migliori Verdicchio di Matelica ed i 3 Cavatappi di Verdicchio Untold
Per questa seconda edizione di Untold abbiamo deciso di trattare il vitigno Verdicchio, assaggiato separatamente nelle denominazioni Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica.
Dopo il successo di Aglianico del Vulture Untold avevamo voglia di sperimentare lo stesso format con un grande bianco italiano. E quale migliore scelta del Verdicchio di Matelica?
Questa denominazione che si avvale di una DOC e di una DOCG è capace di realizzare vini di grande longevità e struttura e viene coltivata nelle province di Ancona e Macerata lungo il corso del fiume Esino per un totale di circa 300 ettari vitati.
Il verdicchio è un vitigno estremamente versatile e longevo, che, nelle Marche, viene prodotto non solo in versione fermo-secco, ma anche spumante e passito.
Nel corso dell’evento ci siamo concentrati soltanto sul Verdicchio Fermo-Secco valutando in una degustazione alla cieca 12 referenze dei migliori Verdicchio di Matelica DOC e DOCG.
Indice
Premi e criteri di valutazione
Ciascun membro della commissione ha valutato ognuno dei 12 vini adottando una scala da 1 a 100.
Alla fine della degustazione abbiamo effettuato la media aritmetica dei punteggi attribuiti da tutti i membri della commissione, rimosso il punteggio più alto e quello più basso per ridurre la varianza, e premiato i migliori vini nelle seguenti categorie:
- Miglior vino nella categoria DOCG
- Miglior vino nella categoria DOC
- Vino con il miglior bouquet aromatico
- Vino con il miglior rapporto qualità/prezzo
- Vino con la migliore etichetta
Abbiamo, inoltre, assegnato il riconoscimento di Migliore Cantina all’azienda che ha realizzato il punteggio più alto sommando quelli ottenuti dalla DOC e dalla DOCG.
Abbiamo, infine, assegnato il riconoscimento di Migliore Cantina Emergente all’azienda fondata dopo il 2000 che ha realizzato il punteggio più alto sommando quelli ottenuti dalla DOC e dalla DOCG.
I 3 cavatappi di Decanto
I vini che hanno ottenuto il punteggio più alto e che hanno saputo mettere d’accordo l’intera commissione si sono, inoltre, aggiudicati i 3 cavatappi di Decanto.
- 3 Cavatappi: Vini con un punteggio compreso tra 90 e 100 punti
- 2 Cavatappi: Vini con un punteggio compreso tra 80 a 90 punti
- 1 Cavatappi: Vini con un punteggio compreso tra 70 a 80 punti
I Partecipanti a Verdicchio di Matelica Untold
Le aziende da noi selezionate che hanno partecipato al contest di Untold inviandoci le loro bottiglie sono state:
- Belisario
- Cantine Provima
- Colpaola
- Enzo Mecella
- Le Stroppigliose
- Maraviglia
- Tenuta Piano di Rustano
- Cantina Valdimiro
La degustazione alla cieca
La degustazione alla cieca si è svolta suddividendo le 12 bottiglie in 3 batterie, organizzate in modo da mantenere un ordine crescente di annata e di titolo alcolometrico.
A questo punto le bottiglie, precedentemente portate a temperatura, sono state coperte da una calza ed è stato loro assegnato un numero identificativo utilizzato per attribuire i punteggi in modo non pregiudizievole.
La commissione valutatrice
Hanno preso parte alla commissione valutatrice 9 sommelier, appartenenti a diverse associazioni, e un’enologa. La commissione è stata poi suddivisa, sul luogo dell’evento in tre sotto-commissioni composte da 3 membri e impossibilitate ad influenzarsi vicendevolmente.
La denominazione Verdicchio di Matelica
Il Verdicchio di Matelica DOC è la denominazione più antica delle Marche, istituita nel 1967 ed elevata a DOCG nel 2005 per la versione Riserva che, da disciplinare, affina per almeno 18 mesi, di cui 5 in bottiglia.
La parola “Verdicchio” fa riferimento al riflesso di colore verdolino che questo vino estremamente longevo è in grado di mantenere anche dopo anni di affinamento.
La DOC Verdicchio di Matelica richiede che il vino sia ottenuto per almeno l’85% da uve Verdicchio ed al massimo per il 15% da altri vitigni delle Marche.
Breve storia del Verdicchio
La storia della coltivazione del verdicchio nelle Marche risale addirittura all’epoca dei romani e dei piceni, ma è a partire della fine del 1500 che viene menzionata per la prima volta la parola “verdicchio” in un atto notarile.
Fu ai monaci benedettini che si deve la diffusione della coltivazione del Verdicchio nel 1600, ma sul finire del 1800 l’arrivo della peronospora e dell’oidio fece tabula rasa azzerando le coltivazioni marchigiane.
Fu soltanto nel 1960 che il verdicchio acquisì fama e visibilità internazionale quando iniziò a diffondersi nella bottiglia a forma di anfora progettata dall’architetto Antonio Maiocchi connotandosi sempre più come un vino semplice. Questa eccessiva fama cominciò, infatti, ad attrarre un sempre maggior numero di produttori di verdicchio e la qualità della produzione vitivinicola iniziò a calare.
Proprio questa fama contribuì, tuttavia, in maniera decisiva alla nascita della DOC Verdicchio di Matelica nel 1967 e alla sua consacrazione con l’istituzione della DOCG per la versione Riserva nel 2005.
Tutti i vini premiati con i Cavatappi
Di seguito la lista completa dei vini che hanno partecipato ed il numero di cavatappi conseguiti per entrambe le denominazioni.
I cavatappi di Verdicchio di Matelica DOC
- Belisario – Meridia, 2017
- Cantine Provima – Terramonte, 2020
- Colpaola – 650 m.s.l.m, 2020
- Enzo Mecella – Godenzia, 2019
- Le Stroppigliose – Cavallo, 2018
- Maraviglia – Alarico, 2020
- Tenuta Piano di Rustano – Brondoleto, 2019
- Tenuta Piano di Rustano – Torre del Parco, 2020
I cavatappi di Verdicchio di Matelica Riserva DOCG
- Belisario – Cambrugiano, 2017
- Cantina Valdimiro – Faberius, 2018
- Cantine Provima – Materga, 2017
- Maraviglia – Grappoli d’oro, 2018
I premiati e le menzioni speciali
Tutti i partecipanti al concorso hanno ricevuto l’attestato con i cavatappi di Decanto, ma soltanto i migliori Verdicchio di Matelica si sono aggiudicati i 3 cavatappi di Decanto.
Andiamo di seguito a premiare i migliori vini della degustazione Untold per le varie categorie.
Il migliore Verdicchio di Matelica DOCG
Per la categoria migliore DOCG, il vino a totalizzare il migliore punteggio è stato il Cantine Provima – Verdicchio di Matelica Riserva “Materga”, 2017 che ha saputo convincere la commissione con un vino equilibrato ed elegante che entra con sensazioni morbide e conclude con una piacevole freschezza.
- Annata: 2017
- Bottiglie Prodotte: 8.000
- Titolo Alcolometrico: 13,5% vol.
- Tipologia di terreno: Sciolto e di medio impasto
- Età media del vigneto: 52 anni
- Altitudine: 350 mt. s.l.m.
- Vendemmia: Tardiva a metà ottobre
- Affinamento: 12 mesi in serbatoi di acciaio inox e 6 mesi di affinamento in bottiglia.
- Enologo: Riccardo Pellegrini
- Prezzo Medio al consumo: 15,00€
Un vino dal colore giallo paglierino carico intenso e vivido che all’olfatto si presenta cangiante e in continua evoluzione.
Apre con sentori di albicocche e pesche sciroppate per poi lasciare spazio a note di frutta secca ben presenti anche al gusto. Al gusto riesce nell’impresa di restare molto equilibrato benchè la mineralità e i polialcoli spingano il vino in direzioni discordanti.
Un vino di grande struttura da provare su formaggi stagionati.
Il migliore Verdicchio di Matelica DOC
Per la categoria migliore DOC, il vino a totalizzare il migliore punteggio è stato il Cantine Mecella – Verdicchio di Matelica “Godenzia”, 2019 che ci ha convinto per la sua austerità sensoriale e la nitidezza con cui ha declinato le variegate sensazioni olfattive, ripresentate con coerenza all’assaggio.
- Annata: 2019
- Bottiglie Prodotte: 5.000
- Titolo Alcolometrico: 13,5% vol.
- Tipologia di terreno: Calcareo argilloso
- Età media del vigneto: 30 anni
- Altitudine: 450 mt. s.l.m.
- Vendemmia: Tardiva
- Maturazione: 2 mesi barrique, 8 mesi di bottiglia
- Enologo: Enzo Mecella
- Prezzo Medio al consumo: 15,00€
Dal colore giallo paglierino con riflessi carichi d’oro, il “Godenzia” si presenta con sentori profondamente minerali perfettamente commisti a note di frutta matura e ai sentori tipici dell’affinamento in barrique.
Al gusto ritroviamo la mineralità già percepita al naso, mentre il gusto vanigliato della barrique si sposa con quello della frutta matura in una avvolgente morbidezza.
Il finale di mandorla amara è la ciliegina sulla torta per questo vino che parte con una trama morbida e calda, si sbilancia poi verso le durezze imposte dalla mineralità e conclude con il gusto sapido e tostato della mandorla.
Il miglior Bouquet Aromatico
Per la categoria migliore Bouquet Aromatico, il vino a totalizzare il migliore punteggio è stato il Verdicchio di Matelica “Meridia” 2017 di Belisario che abbiamo amato per le sue note di burro fuso percepite all’olfatto e poi riportate al gusto.
Intense note agrumate e fruttate, sensazioni erbacee e di fieno e una presente affumicatura dolce in stile Crème brûlée completano il bouquet aromatico di questo vino, che, complice anche il prezzo al consumo di 11,50€, si aggiudica il premio nella categoria “Migliore Qualità – Prezzo”.
- Annata: 2017
- Bottiglie Prodotte: 1.000.000
- Titolo Alcolometrico: 13,0% vol.
- Tipologia di terreno: Sciolto
- Età media del vigneto: 39 anni
- Altitudine: 360 mt. s.l.m.
- Esposizione: Sud
- Affinamento: 15 mesi in botte di cemento vetrificata senza travasi
- Enologo: Roberto Potentini
- Prezzo Medio al consumo: 11,50€
Il Premio Migliore Etichetta
Noi abbiamo assaggiato tutti i vini coperti all’interno delle calze riservando ai nostri utenti di Instagram il privilegio di eleggere la migliore etichetta votando attraverso le storie pubblicate.
Il premio se lo aggiudica l’azienda Belisario, con il Cambrugiano 2017 che si è anche assicurato i tre cavatappi di Decanto.
Il Premio Migliore Cantina
Il premio migliore cantina di Matelica se lo aggiudica la cantina Belisario guidata da Roberto Potentini per aver totalizzato un totale di 180,5 punti con il Verdicchio di Matelica Riserva “Cambrugiano” 2017 ed il Verdicchio di Matelica “Meridia” 2017 portando entrambi i vini ad aggiudicarsi i tre cavatappi di Decanto.
Cantine Belisario è una cantina sociale nata nel 1971 che oggi vanta oltre 300 ettari vitati, affermandosi come il più grande produttore di Verdicchio di Matelica.
Il nome Belisario è ispirato all’omonimo generale bizantino che nel 500 d.C. soggiornò presso il territorio matelicese rimanendone così affascinato da mettere sù famiglia in loco.
Per inquadrare al meglio la filosofia della cantina è importante comprendere il significato delle parole del suo Enologo e Direttore Generale Roberto Potentini: “La Belisario è una cantina sociale un po’ atipica perché il socio, a differenza delle altre cantine, nel nostro caso non conferisce l’uva, ma il vigneto”.
Il Premio Migliore Cantina Emergente
Il premio migliore cantina emergente di Matelica se lo aggiudica la cantina Maraviglia guidata da Filippo Maraviglia affiancato dai figli Davide e Ivan per aver totalizzato un totale di 167 punti con il Verdicchio di Matelica Riserva “Grappoli d’oro” 2018 ed il Verdicchio di Matelica “Alarico” 2020.
L’azienda, fondata nel 2004, possiede circa 13 ettari vitati in località Pianné di Matelica dove ogni anno realizza una produzione media di 30.000 bottiglie.
Il Grappoli d’oro che l’Alarico ci hanno colpito per la loro espressione, forse addirittura troppo sincera, del territorio matelicese. Non vediamo l’ora di riassaggiare questi vini tra qualche anno.
I TRE CAVATAPPI di Decanto
Di seguito la lista dei vini che ha ottenuto un punteggio tra 90 e 100 punti, riuscendo a mettere d’accordo l’intera commissione valutatrice ed aggiudicandosi i 3 cavatappi di Decanto.
I migliori Verdicchio di Matelica DOC ad aggiudicarsi i TRE CAVATAPPI di Decanto
- Belisario – Verdicchio di Matelica “Meridia“, 2017
- Enzo Mecella – Verdicchio di Matelica “Godenzia“, 2019
I migliori Verdicchio di Matelica Riserva DOCG ad aggiudicarsi i TRE CAVATAPPI di Decanto
- Belisario – Verdicchio di Matelica Riserva “Cambrugiano“, 2017
- Cantine Provima – Verdicchio di Matelica Riserva “Materga“, 2017
Conclusioni su Verdicchio Untold
Abbiamo assaggiato il Verdicchio di Matelica in tutte le sue sfaccettature, alla ricerca del retrogusto di mandorla amara tipico del vitigno e della mineralità caratteristica del terroir di Matelica.
Lo abbiamo analizzato e valutato in un contesto rilassato e privo di ogni sorta di influenza esterna.
Lo abbiamo accettato quando è risultato sbilanciato da una eccessiva mineralità oppure quando i sentori terziari l’hanno fatta da padroni imponendosi sulle caratteristiche iconiche del terroir.
Lo abbiamo amato quando ha saputo raccontarci l’areale di Matelica in maniera autentica e comunque originale, rivelandoci nuove, inattese, prospettive sul Verdicchio e spalancando le porte della nostra percezione.
Di Verdicchio Untold ci resterà per sempre il ricordo della diversità con cui i diversi vini hanno saputo esprimere il territorio di Matelica e della versatilità del verdicchio: La sensazione virginale provata al primo impatto con ogni vino in batteria e la consapevolezza di trovarsi di fronte a vini eccelsi, di cui, purtroppo, si sente parlare ancora troppo poco.
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